Rifiuti militari

L'esercito lascia dietro di sé pezzi di filo spinato, mine inesplose e acque sotterranee inquinate, ma l'impronta che esso lascia sull'ambiente dura di più del tempo necessario per rimuovere l'inquinamento o ricostruire gli edifici danneggiati. Durante gli anni della guerra fredda del periodo sovietico furono creati oltre 1 500 siti militari in circa 800 località dell'Estonia, su una superficie di 87 000 ettari, pari a quasi il 2 % della superficie totale dell'Estonia. Oltre a mine e missili inesplosi, l'ambiente era minacciato da numerose basi missilistiche, che scaricavano combustibile liquido tossico nelle acque sotterranee. Il quartiere di Raadi è stato per lungo tempo legato all'esercito. Già a cavallo del XIX e del XX secolo vi sorgeva la base di un reggimento di fanteria dell'esercito zarista e, durante la prima Repubblica di Estonia, il quartiere divenne la base di reggimenti di cavalleria e aviazione militare. Dopo la Seconda guerra mondiale, l'Unione sovietica istituì una base aerea militare a Raadi, che divenne una delle principali basi aeree nei paesi del Patto di Varsavia. Raadi divenne il sito militare più inquinato di tutta l'Estonia.

Il nuovo edificio del Museo nazionale estone e il palazzo di Raadi.

L'area di Raadi è stata ripulita nell'ambito del concorso di architettura e della costruzione del nuovo edificio museale, mentre diversi campioni di rifiuti pericolosi sono entrati a far parte della nuova esposizione permanente Encounters.

Sottoclasse di rifiuti: rifiuti pericolosi nell'ambiente urbano.